Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2013 Utenti
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Dove e quando ci sporchiamo
Per ora siamo senza fissa dimora, per cui ci troverete a incollare/pittare/scrivere/martellare/canticchiare su un terrazzo fiorito di passiflore o accanto al bucato steso in un salone che dà su San Giovanni, sul diretto Roma-Napoli, nelle campagne della Ciociaria o in altri luoghi improvvisati cantieri.
Ma i vicini lamentano sinistri rumori di tetani cigolanti per non parlare delle tele incastrate tra armadi, lavandini e letti. L’Atelier sta cercando una dimora fissa o quasi. Se avete notizia di luoghi adatti fatecelo sapere. Ci va bene tutto, purché costi poco e sia vicino a un negozio di vini e cioccolata bianca.

Giovanna Noia
Da qualche giorno ho uno studio nuovo.
Ha una vista underground su caviglie e pneumatici.
Niente tetti di cattedrali, piuttosto voci che arrivano dall'alto.
E ginocchia.
Gatti sporchi. Al mattino certe cartelle di bambini.
Così, in questo posto dove dipingo ora, la città mi prende ancora di più dentro il suo ventre d'asfalto.
Sono sempre più figlia sua.
e in fondo è quello che voglio.

Lucia Boscaini
Sono momentanemante assente.

Sergio Tanara
La mia è una pittura "estiva". Posso dipingere solo in terrazza –la casa è troppo piccola- e nelle giornate di sole e poco vento. Oppure disegno in casa. Al lavoro. In treno. In trattoria. Ovunque vi sia un foglio e una matita. E questo posso farlo in tutte le stagioni.

Sporcarsi le mani
Con i colori
Con le parole
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